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Rieccoci con il tema, 1Kg di CO2 in meno oggi riflessione: Debbo andare a Pisa (in centro) da Lucca (vivo fuori Lucca) totale 51,2 Km andata e ritorno. ci vado in treno o in auto?
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Continua a leggereOggi ho lanciato su Facebook l’hashtag #1kgco2day.
In pratica come ridurre di un Kg al giorno al nostra ‘obesità’ in fatto di CO2 emessa. L’obiettivo è possibile e non troppo complicato da raggiungere pur mantenendo molte delle nostre abitudini. Forse non riusciremo tutti i giorni a fare 1Kg meno, ma da qualche parte occorre partire. Come fare?
Ci sono grandi azioni che hanno un impatto su tutto l’anno, come cambiare fornitura di energia elettrica, e piccole azioni, che cercherò di suggerire di volta in volta. Continuate a leggere!
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Tempo fa ho scritto un post sull’empatia. Ora ritorno sul tema, perchè leggere il post post di Celeste Headlee Oprah.com e la traduzione in Italiano “L’errore che ho commesso con la mia amica in lutto” mi ha aperto uno spiraglio sul fatto che spesso parlo di me, delle mie esperienze con l’idea di condividerle, ma in realtà a dall’altra parte non sempre vengono interpretate in quel modo.
Tutto diapende dalla ‘situazione’, certo. Non è un assoluto. Ma è vero, molte volte parlo troppo di me con l’intenzione di creare ‘comunione’ con l’altro/altra. A volte è utile, per esempio se stiamo parlando di una idea. Assolutamente controproducente quando c’è da dare supporto all’altro/a, quando l’altra persona ha un problema.
A volte il silenzio mi spaventa, altre volte penso di avere la cosa giusta da raccontare per far passare una idea, altre semplicemente voglio fare un esempio. Ma è sempre utile? Quante cose mi sono perso perchè on ho ascoltato?
Vi consiglio di leggerlo sino in fondo, qualche minuto speso bene.
DA un paio di ore avevo problemi a masterizzare un cd audio.
Alla Fine ho cambiato supporto ed è andato tutto bene, ma mi restava il dubbio su come risolvere il problema di un errore così ‘tecnologico’ “power calibration area error” ocn Image Burn. Inizio a cercare e emergono le soluzioni più complesse, da aggiornamenti firmware a reset dei DMA, ecc.
Poi mi capita un semplice articolo in Italiano, http://www.tencas.com/blog/articolo.asp?articolo=1375#commenti e la soluzione era veramente banale: un po’ di polvere sulla lente, rende complessa la calibrazione con alcuni supporti. Cottonfioc e delicatezza e tutto risolto!!
Da oggi a Lucca e nella piana di Lucca (Comuni di Lucca, Capannori, Porcari, Altopascio e Montecarlo) vige l’ordinanza di divieto di uso di combustibili a biomassa (pellet escluso) in stufe o caminetti che non garantiscano un rendimento energetico >= 63% per cui è possibile utilizzare tutti p quasi tutti i camini, termo-camini,stufe e caldaie di nuova generazione, che in genere hanno rendimenti superiori la 63%. Per intenderci quelli che possono accedere ai contributi per l’adeguamento energetico.
Come al solito partiranno le discussioni di chi sia il maggiore responsabile delle emissioni di particolato, le auto, l’industria, i il riscaldamento. Una prima considerazione dovremmo dire: se 5 sindaci, di aree politiche differenti emettono un ordinanza simile forse qualche ragione c’è.
Internet da accesso a molte informazioni, ma
Ridurre le emissioni é possibile, ed é responsabilità di ognuno di noi. Il fuoco è stato parte della mia vita sin
Ho vissuto in Bolivia dall’aprile 1993 al giugno 1995.
Dopo un periodo iniziale di formazione presso la ONG Proceso Servicios Educativos, (Santa Cruz, Bolivia) ho collaborato con vari progetti e ONG, mettendo a disposizione le mie competenze tecniche ed informatiche e ricevendo formazione nella progettazione, monitoraggio e valutazione di processi di sviluppo partecipativi, di percorsi formativi e di processi di Educazione Interculturale Bilingue in ambito formale e non formale.
In questo periodo ho realizzato due importanti collaborazioni:
Continuano ad apparire articoli su questo luogo comune, ma al momento non esistono casi accertati (periodo 1986-2007 rf., Tosi Cambini, 2008). Quello che invece abbiamo sono decine di ‘scoop’ giornalistici come riportato in “Bambino rapito dagli zingari”. Una storia di ordinario razzismo e disinformazione” che gettano taniche di benzina fuoco del razzismo, per poi, compensare con un bicchierino d’acqua di smentita in terza pagian. Si perchè il ROm che rapoisce il bimbo va in prima, la notiza che poi non era vero va in trafiletto in coda agli annunci “AAAAAAAA Bellissima, completissima….”
Sottolineo, che non è mia intenzione essere ‘buonista’ o difendere l’indifendibile, come vengo spesso acccusato da persone ‘esperte’ che conoscono bene gli “zingari”. Semplicemente mi baso su quanto colleghi ricercatori hanno pubblicato. Ci sono persone che compiono atti delittuosi ed è giusto che vengano punite, ma mi oppongo alla associazione tra atti compiuti da individui e categoria: alcuni politici sono disonesti, ma non sono i politichi ad essere disonesti, lo sono le singole persone.
Da varie letture e seminari seguiti durante il periodo di studi, ricordavo che non era possibile trovare significative evidenze di questo fenomeno, mentre era frequente il fenomeno opposto, quello della sparizione dei bambini Rom e Sinti. Al tempo (parlo del post su Google+ del 22 Agosto 2012 ) presi spunto da un rticolo di Angelica Varga una ragazzina di 16 anni condannata per aver tentato di rapire bambina, nonostnate vi fossero grossi dubbi in tutta la documentazione e nel rapporto della polizia. Per fare una ricerca e leggermi un podi cose.
L’empatia è un importante strumento metodologico per l’antropologo, ma è anche una utilissima pratica quotidiana, che ci può aiutare nel migliorare i rapporto con gli altri e a vivere una vita migliore.
Mi capita spesso di dover spiegare cosa fa un antropologo culturale per vivere. Non è semplice. A volte riesco a spiegare quello che faccio, a volte mi rendo conto che non ci riesco. Logicamente la maggior parte delle volte è dovuto alla mia incapacità di usare concetti semplici e condivisi altre volte mi rendo conto che si instaura una dinamica nella quale in realtà non ho intenzione di farmi capire, forse perché c’è stato qualcosa che mi ha seccato. Chissà…
Ma non è di questo che voglio parlare oggi, il tema è l’empatia, quello che considero uno strumento importante del nostro lavoro. L’immagine scelta illustra esattamente quello che spesso mi sono trovato a fare: descrivere un qualcosa da vari punti di vista. Quando si tratta di oggetti materiali come quello della figura, è tutto relativamente semplice, basta perdere l’omino, portarlo dall’altra parte e fargli vedere che da quel punto di vista è un 9 (o un 6).