‘Sviluppo sostenibile’ è un concetto che ho posto al centro di molti progetti, di molti scritti. Mi trovo a dialogare con queste due parole da anni con sfumature di significato che si sono trasformate e arricchite mano a mano che cresceva la mia consapevolezza della complessità dei fattori che creano sostenibilità.
Quando penso a sostenibilità dal punto di vista umano penso a rispetto delle diversità, al diritto che gli esseri umani hanno di vivere seguendo la propria cultura e le proprie credenze, sempre che questo venga fatto nel rispetto degli altri. Ho pensato alla sostenibilità economica, intesa come proiezione su di un orizzonte temporale molto ampio delle scelte fatet nel presente.
Alla sostenibilità energetica, quando guardo un prodotto e vedo centinaia di Kw di energia utilizzati perché giri il mondo. Nella mia saggia ingenuità emotiva, non riesco ancora a capire come sia possibile che un Calamaro oche viene dal Cile o una mela Argentina possano costare meno di un Calamaro del mediterraneo. Certo, sono uno scienziato, per cui quando entriamo nella macroeconomia e nelle dinamiche globali posso comprendere le dinamiche dei prezzi. Ma una parte di me non riesce a comprendere, o forse semplicemente non riesce a giustificare.
In questi giorni sto affrontando un percorso di approfondimento sui cambiamenti climatici della University of British Columbia, e gli indicatori sono sempre più chiari: il mondo sta cambiando e la causa principale sono le emissioni di gas serra legate alla attività umane.
Qualcuno continua a dire “ma chi lo dice?”, “credete a tutto quello che vi dice la televisione”: No, il 97% degli scienziati è d’accordo nell’affermare che le attività umane stanno causando il riscaldamento globale. Alla pagina di wikipedia dedicata alle ricerche fatte sui punti di vista degli scienziati in relazione al cambiamento climatico trovate un elenco delle ricerche fatte dal 1990 ad oggi, tutte le referenze bibliografiche (la maggior parte sono accessibili on-line) e i risultati anno per anno.
Oggi è in discussione non il SE, ma il QUANDO e QUANTO, si manifesteranno gli effetti del riscaldamento globale. Rispetto al quando mi sembra chiaro: oggi!
Quanto tempo vogliamo aspettare per cambiere i nostri stili di vita?
Due immagini:
http://ourworld.unu.edu/en/climate-talks-open-with-tears | http://www.lamma.rete.toscana.it/clima-e-energia/climachecambia |